PERCHÉ L'ALTRO PERSISTE IN MIA PRESENZA
Uno sguardo filosofico dal mit sein di Heidegger al volto persistente dell'altro di E. Levinas
Oswald Ndacayisaba
- 52 «pägés»
- Italian
- «PÐF»
- «Äväïläblé öñ ïÖS & Äñdřöïd Ü ü Ä»
PERCHÉ L'ALTRO PERSISTE IN MIA PRESENZA
Uno sguardo filosofico dal mit sein di Heidegger al volto persistente dell'altro di E. Levinas
Oswald Ndacayisaba
«Äböüt Thïs Böök ö ñ»
Gli esseri umani sono continuamente influenzati dagli altri: sguardi, parole, comportamenti, reazioni, ecc. Cercare di tagliarsi fuori da questa influenza che gli altri possono avere su di noi è molto rischioso in un mondo visibile come il nostro. Lo sguardo degli altri può intimidire, destabilizzare e impedirci di essere pienamente noi stessi. La paura del giudizio è un meccanismo psicologico naturale che è perfettamente normale poiché non possiamo vivere da soli. L'autostima si costruisce fin dalla prima infanzia ed è in parte condizionata da ciò che si riflette nell'ambiente primario, perché ne siamo totalmente dipendenti e vittime. Questa prima immagine ricevuta dall'ambiente sarà confermata attraverso i nostri incontri ed esperienze. Più bassa è la mia autostima, più lo sguardo dell'altro sarà vissuto come pericoloso o severo. In questo libro, avrete l'opportunità di capire questo fastidio dell'altro nell'influenza della nostra vita quotidiana.Tuttavia, come possiamo rendere meno importante lo sguardo dell'altro? Dobbiamo privarci di nuovi incontri con quest'altra persona? Pensare di conoscere i pensieri dell'altro ci nega una parte della nostra individualità?